lunedì 5 marzo 2012

Calvizie maschile come spia di problemi metabolici

In italiano o in inglese?

La calvizie maschile si chiama Alopecia androgenetica in italiano, o Androgenic alopecia in inglese, e la sua origine non è più considerata misteriosa dagli scienziati che se ne occupano, anche se miti e tradizioni fin qui stratificati nella società saranno duri a morire. La prima "colpa" è della genetica, ma poi molto altro c'è da dire a livello ormonale e metabolico...

La genetica

Intanto, la predisposizione è genetica multifattoriale e si eredita da entrambi i genitori; ma i figli maschi di uomini calvi hanno 2,5 volte in più di probabilità di essere affetti da calvizie rispetto agi altri, a prescindere dal lato materno.
Tutti qui, la genetica è un fattore inevitabile, quindi parlarne oltre non ci aiuta a capire come affrontare il problema una volta che esso si manifesti.

Le correlazioni ormonali

Negli individui predisposti, la calvizie maschile è legata all'attività della 5-alfa-reduttasi (5AR) di tipo II, che è un enzima che trasforma il testosterone nella usa forma biologicamente attiva di diidrotestosterone (DHT), infatti gli uomini affetti da calvizie precoce hanno: livelli di 5AR più alti, livelli di testosterone totali più bassi, livelli di testosterone libero più alti, livelli più alti di androgeni liberi, tra cui il DHT, e livelli  più bassi di SHBG (globuline leganti ormoni sessuali).
Gli uomini affetti da calvizie presentano follicoli piliferi del cuoio capelluto sensibili al DHT; questo ormone causa la perdita di vitalità dei follicoli, che si riducono progressivamente di dimensioni e infine perdono la capacità di produrre capelli. L'enzima 5AR di tipo 2 è presente nei follicoli ed è responsabile della conversione del testosterone libero in DHT; gli ormoni androgeni (tra cui il DHT), poi, hanno effetti diversi sui follicoli piliferi del viso, in cui promuovono la crescita (stimolando il rilascio di IGF-1), rispetto alle tempie e al vertice (tipiche aree dell'alopecia androgenetica) in cui invece la sopprimono.

La somministrazione di IGF-1 sui follicoli piliferi in vitro causa la crescita del capelli solo in assenza di insulina. In seguito si è visto che IGF-1 è proprio in grado di controllare tutte le fasi dello sviluppo del capello. I livelli locali di IGF-1 sono modulati dalla presenza di proteine leganti IGF (o IGFBP per IGF Binding Protein) rilasciate dalle papille dermiche, e il DHT inibisce IGF-1 a livello delle papille dermiche.

Su base statistica, l'alopecia androgenetica è stata più volte associata all'insulino-resistenza ed alla sindrome metabolica, molto spesso con bassi livelli di colesterolo "buono", o HDL. L'acido linolenico (un omega-3) e l'acido linoleico (un omega-6), due delle principali fonti alimentari di HDL, inibiscono la 5AR. I bassi livelli di SHBG tipici dell'alopecia androgenetica precoce sono anche associati all'insulino-resistenza, forse pure causandola direttamente. L'obesità porta a un aumento della produzione di insulina e all'abbassamento dei livelli di SHBG.
A causa di queste correlazioni con la sindrome metabolica ed il metabolismo del glucosio, sia gli uomini che le donne con alopecia androgenetica prematura dovrebbero sottoporsi a controlli periodici per tolleranza al glucosio e diabete mellito di tipo II. Una dieta a basso profilo lipidico ed alto apporto di fibre, insieme all'esercizio aerobico, aumenta i livelli di SHBG e migliora la sensibilità all'insulina.
Infine, i livelli di IGF-1 circolante sono più bassi in chi ha la sindrome metabolica; il sito principale di sintesi di IGF è il fegato, ma esso può essere espresso anche direttamente dal follicolo pilifero, e solo tale espressione locale è effettivamente correlata con la crescita del capello.

Riassumendo: calvizie, insulina e diabete

La calvizie maschile è dunque un vero e proprio campanello d'allarme che avvisa gli uomini geneticamente sensibili al DHT che il loro stile di vita li sta portando verso il diabete: i livelli di insulina sono mantenuti alti da ciò che si mangia, come ho mostrato in un precedenti post sull'indice glicemico e sull'indice insulinico degli alimenti. E livelli di insulina costantemente alti possono portare all'insulino-resistenza prima, e al diabete mellito di tipo 2 in seguito.

Questo suggerisce che un'alimentazione a basso indice glicemico e a basso indice insulinico possa rallentare la corsa della calvizie, oltre che proteggerci dal diabete, secondo la semplice catena:
Dieta LFHF --> meno insulina --> più SHBG --> meno testosterone libero --> meno DHT --> meno caduta di capelli!
Ma come si fa a mantenere contemporaneamente bassi indice glicemico ed insulinico? Beh, la dieta a basso profilo lipidico e ricca di fibre (Low-Fat High-Fiber, o LFHF) citata nello studio visto prima è semplicemente basata su cibi vegetali integrali: frutta, verdura, legumi, noci, cereali integrali.

Aggiornamento per le donne: tumore al seno!

Un recente studio dell'esimio oncologo italiano dott. Franco Berrino (Progetto Diana) mostra che il livello di testosterone libero circolante nell'organismo femminile è correlato al rischio di tumore al seno del tipo dipendente da ormoni. Quindi anche per la prevenzione del tumore al seno vale quanto qui esposto circa la correlazione: alimentazione "normale" --> più insulina --> meno SHBG --> più testosterone libero --> più problemi!

Aggiornamento per gli uomini: calvizie e infarto!

Un recente studio dell'Università di Tokyo mette in relazione la calvizie maschile con maggiori rischi di malattie cardio-circolatorie (insufficienza cardiaca, aterosclerosi, ipertensione, infarto, ...).
La correlazione tra calvizie ed infarto vale solo per la calvizie "di vertice", non per quella temporale, ed è più forte quanto più è grave la calvizie stessa, persino a prescindere dall'età; cioè il rischio di infarto aumenta all'aggravarsi dello stato di calvizie, tra i più giovani quanto tra i più anziani!
Ciò suggerisce l'esistenza di un solido meccanismo biologico sottostante, sul quale non è ad oggi possibile fare piena luce data la natura solamente statistica di questo studio; gli scienziati possono solo ipotizzare che sia coinvolta la catena di controllo dell'insulina esposta nel presente post, ma sono necessarie ulteriori ricerche per appurarlo con certezza.

5 commenti:

  1. Salve.

    Interessante argomento, nel quale aimè da un pò di tempo sono dovuto entrare anche io :D.

    é un argomento che sono anni che viene dibattuto sul forum ieson la comunità anti calvizie.

    Delle sue conclusioni, pur non avendo un quadro ancora chiaro, mi lascia qualche dubbio quell'associazione tra insulina e diabete. Di cui non sarei cosi certo. Secondo me, una chiave fondamentale la svolgono i carboidrati, le farine raffinate, troppo per non dire costantemente presenti e in quantità industiali nella nostra dieta.

    Quello che farebbe piacere sarebbe una maggiore attenzione e sensibilità dei dermatologi e degli endocrinologi verso questa possibile causa dell'aga. Tutti quello che direttamente o indirettamente ho sentito, hanno smentito tale ipotesi, senza dare tante spiegazioni. E a me questo non convince. Ci sono molti studi che lo dimostrano.
    conti.simone@ymail.com
    Saluti

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    1. Salve, non ci sono dubbi nella relazione tra insulina e diabete, ma anche ciò che dice lei circa i carboidrati è verissimo.
      Riassumendo schematicamente il contenuto dell'articolo, infatti, si ha:
      alimentazione-->insulina-->poche SHBG-->tanto testosterone libero-->tanto DHT-->pochi capelli!
      Il principale contributo alla nostra produzione di insulina viene, ovviamente, dai carboidrati (veda il mio articolo sull'indice glicemico); ci sono poi gli alimenti di origine animale: uova, latticini e carne che, pur essendo completamente privi di carboidrati, ci fanno comunque produrre dell'insulina (veda il mio articolo sull'indice insulinico).
      In definitiva, una dieta a basso carico glicemico (quindi priva di carboidrati raffinati) e basso carico insulinico (quindi priva di prodotti animali) dovrebbe essere protettiva nei confronti dell'avanzamento della calvizie e, sul medesimo percorso, prevenire il diabete.

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  2. Lei è evidentemente un incompetente che si diletta leggendo articoli su wikipedia dei quali capisce la metà di ciò che legge. Le interazioni ormonali i meccanismi di produzione e regolazione di tali ormoni sono estremamente complessi, lei si limita a trarre conclusioni banali e affrettate basate su wikipedia. Su tali argomenti sono stati scritti interi libri, faccia un salto a un corso universitario di medicina poi ne riparliamo. Scandaloso come l'italiano medio viva completamente fuori dal mondo e in qualunquismo così profondo, cercando poi di passare per un divulgatore scientifico.

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    1. Le "conclusioni banali ed affrettate basate su wikipedia" servivano solamente a rendere più accessibile il contenuto dell'articolo, che rischia di non essere compreso appieno dal lettore medio.
      Su "interazioni ormonali" e "meccanismi di produzione e regolazione di tali ormoni", che "sono estremamente complessi" concordo, ma non è certo arroccandosi dietro "interi libri" che si affronta tale complessità; mi dia delle referenze che confutano quanto qui riportato, e sarò lieto di riparlarne approfonditamente.

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  3. Hai ragione, questo l'ho testato per esperienza propria, da circa due mesi ho cambiato RADICALMENTE la mia dieta, GRAZIE A DIO, vedo risultati incredibili, tanto a livello mentale come fisico, grazie per l'apporto.

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