mercoledì 4 settembre 2013

Il Grounding: mettiamoci a terra!

Introduzione

Ho già affrontato l'argomento degli antiossidanti negli alimenti, ora devo parlare invece di un potente antiossidante naturale, completamente gratuito e facilissimo da assumere per tutti: la Terra.
Già, proprio il pianeta sul quale viviamo, ha l'illimitata capacità di fornirci elettroni attraverso i quali noi possiamo effettivamente "ricaricarci" di potere antiossidante!



Le reazioni di ossido-riduzione: valenza biologica

E' il caso di spiegare brevemente il concetto di "ossidazione": l'ossigeno in natura è molto "elettronegativo", cioè tende ad attirare elettroni, ben 2 per ogni atomo; essendo gli elettroni caricati negativamente di una unità ciascuno, l'ossigeno tende alla ionizzazione come O(2-).
Le reazioni in cui l'ossigeno (o altro agente) "ruba" uno o più elettroni ad altri elementi sono dette di "ossidazione", quelle in cui viceversa l'ossigeno (o altro agente similmente elettronegativo) cede elettroni sono dette di "riduzione".
Tutte le reazioni biologiche del corpo umano sono, in fin dei conti, classificabili come ossidazioni o riduzioni al loro livello più elementare, e si dà il caso che la somma totale tra ossidazioni e riduzioni sia sfavorevole a queste ultime: cioè, il nostro metabolismo genera di per sè un carico ossidativo che, se non tamponato costantemente mediante gli antiossidanti nel cibo, porta alla lunga al cosidetto "stress ossidativo" che è un fattore di invecchiamento cellulare nonché di rischio per numerose malattie croniche degenerative (es.: cancro, diabete, insufficienza cardio-vascolare). I famosi "radicali liberi" sono sostanze positivamente cariche che "rubano" elettroni ad altre strutture del nostro corpo, ossidandole; e l'ossidazione è, a livello micro-biologico, la base di tutti i processi di logoramento ed invecchiamento.

Il "Grounding" o "Earthing" o "messa a terra"

Siamo abituati a leggere sulle istruzioni dei nostri elettrodomestici, che essi per funzionare hanno assoluto bisogno di una connessione di "messa a terra"; d'altra parte, gli impianti domestici sono ormai tutti "messi a terra" mediante un apposito cavo conduttore di colore standardizzato giallo-verde, che protegge noi e i nostri elettrodomestici dai pericoli di sovratensioni e scosse elettriche derivanti da "perdite" elettriche nei vari circuiti. E gli impianti di messa a terra prevedono l'inserimento di un conduttore in profondità nel terreno, collegato all'impianto da proteggere mediante il cavo giallo-verde.
Siamo dunque abituati a preoccuparci che i nostri elettrodomestici siano messi a terra, cioè connessi elettricamente al pianeta su cui viviamo, ma normalmente non ci curiamo di verificare la nostra connessione con esso: è forse importante? A cosa ci potrebbe servire?

Dalla naturopatia alla scienza

Il concetto di "riconnessione" con la Terra è sempre stato espresso in naturopatia spiegando in modi del tutto coinvolgenti ed affascinanti le sensazioni che pervadono l'organismo di chi, ad esempio, cammina a piedi nudi sull'erba (o la sabbia) bagnata; come al solito in questo blog, però, si vuole avere prove certe, tirando in ballo la scienza ufficiale.
E le conferme non mancano: intanto, già dal 2004 si sa che dormendo connessi a terra (con appositi apparati che possono o meno sfruttare il normale impianto di messa a terra preesistente in ogni appartamento) si abbassano il livelli di cortisolo (l'ormone dello stress, che ha molti effetti negativi sulla salute quando è in eccesso) in particolare nelle donne [Ghaly et al. 2004]; nel 2012 si sono poi riconosciute le vaste ricadute di salute pubblica che la nostra riconnessione con la Terra potrebbe avere, per di più a costi prossimi allo zero, giacché si tratterebbe semplicemente di camminare a piedi nudi sul suolo naturale, o di usare dei semplici dispositivi di connessione mentre siamo seduti in casa o in ufficio [Chevalier et al. 2012].
Ma nel 2013 abbiamo la prova regina: uno studio di intervento! Uno, cioè, in cui si verifica il confronto di qualche misura biologica di determinati soggetti prima, durante e dopo la somministrazione della "cura"; ebbene, lo studio dimostra con misure affidabili che la messa a terra delle persone ne diminuisce la viscosità del sangue, importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari! [Chevalier et al. 2013]

Lo studio di intervento del 2013: potenziale zeta in aumento del 270%!

Innanzi tutto, nell'articolo si legge una citazione bibliografica che spiega che "i globuli rossi possiedono una forte carica negativa intrinseca chiamata potenziale zeta e prodotta dal rivestimento di sialoglicoproteine, cosicché due globuli rossi non possano mai avvicinarsi a meno di 18 nanometri".
E siccome il potenziale zeta dei globuli rossi è facilmente misurabile malgrado la complessità del sangue, ecco che abbiamo anche una precisa indicazione sulla fluidità del sangue, perché è chiaro che a potenziali zeta maggiori corrisponderà una maggiore distanza tra i globuli rossi e, quindi, una maggiore fluidità del sangue, mentre a potenziali zeta più bassi si potranno avere globuli rossi così vicini tra loro da formare aggregati e trombi.
E siccome la resistenza al flusso ematico dei vasi sanguigni aumenta col diminuire della loro sezione, in periferia la circolazione può entrare in difficoltà anche per piccoli aumenti della viscosità, e questo ci fa capire come l'ipertensione possa, in generale, essere dovuta all'iperviscosità ematica.
In Fisica, l'elettrostatica spiega che quando due corpi di carica elettrica diversa si toccano, avviene un (virtualmente) istantaneo passaggio di carica, cosicché alla fine le cariche dei due corpi si equivalgono. Il nostro corpo è un conduttore di elettricità, e la Terra pure (eccetto in posti molto aridi, come i deserti), quindi questo processo di bilanciamento di carica è sempre avvenuto tra noi e la Terra, durante tutta la nostra storia evolutiva, finché in tempi recenti non abbiamo iniziato ad indossare calzature isolanti, camminando su terreno artificiale isolante.
I 10 soggetti coinvolti nello studio sono stati connessi mediante elettrodi di tipo TENS (cioè normali elettrodi per elettrostimolatori) su mani e piedi ad un impianto di messa a terra, tramite fili dotati di resistenze di protezione da 100kOhm.
Le misure di densità del sangue sono state fatte, invece, valutando la velocità di movimento dei globuli rossi contenuti in una goccia di sangue sottoposta ad un campo elettrico; l'azione è stata videoregistrata e la velocità è stata valutata direttamente rispetto al video.
Nei risultati si vede che il potenziale zeta e la velocità di movimento dei globuli rossi sono aumentati, in media, addirittura del 270% nel confronto tra prima e durante la messa a terra! Molto interessante è pure il fatto che i risultati minimo e massimo tra i 10 soggetti sono molto lontani tra loro, dal 127% al 563%, e perdipiù ben correlati al loro stato di salute generale: la donna che ha avuto il risultato più basso, +127%, è una 47enne madre di 5 figli che mangia solo cibo crudo, corre 3 volte la settimana e fa yoga 2 volte la settimana; mentre chi ne ha avuto maggior vantaggio, col +563%, è un uomo di 42 anni di cui si sa solo che assume antinfiammatori e va in bici 2 volte la settimana vicino casa. E' anche stata riscontrata una generale diminuzione dei dolori, in chi si era presentato con sintomi dolorosi.
E così lo studio conclude che la messa a terra del corpo umano è il trattamento più desiderabile per ridurre contemporaneamente la viscosità del sangue e il livello infiammatorio dell'organismo. Questo, a sal volta, permette di migliorare sia la prevenzione primaria che quella secondaria delle malattie, dato che si sa già che la viscosità del sangue può essere ridotta da esercizio moderato, alimentazione controllata (basso consumo di sale e zucchero, zero grassi trans), abbandono del fumo e donazioni di sangue, nonché da appositi integratori (omega-3) e da farmaci (le statine).
La fonte di elettroni dalla Terra è inesauribile, dato che la carica negativa della superficie terrestre è mantenuta da un circuito elettrico globale dotato di 3 generatori principali: il vento solare che entra nella magnetosfera, il vento della ionosfera, e i temporali. Si stima che tra 1000 e 2000 temporali siano contemporaneamente attivi sulla Terra in ogni momento, generando migliaia di fulmini al minuto che sommati danno una corrente di migliaia di ampères che sposta cariche positive verso gli strati alti dell'atmosfera e, quindi, cariche negative verso la superficie terrestre.
Quando entriamo in contatto diretto con la superficie terrestre (o usiamo un sistema di messa a terra), la conduttività elettrica della nostra pelle cambia nel giro di 2 secondi, per permettere il passaggio degli elettroni in arrivo dalla Terra!
Lo studio si conclude con l'augurio che altri studi approfondiscano l'argomento, in particolare per provare l'esistenza di un legame diretto tra la messa a terra di una persona e la sua pressione sanguigna, dato che al momento ci sono solo aneddoti in tal senso.

Cioè, in pratica:

Abbiamo capito che stare a piedi nudi quando siamo all'aperto (prati, spiagge, ecc.) è molto vantaggioso per la nostra salute. Ma dato che normalmente passiamo la maggior parte della vita al chiuso, ed essendo così importante la nostra messa a terra, non si potrebbe usare un dispositivo di messa a terra personale, tipo quello usato negli esperimenti dello studio prima visto?

  • Per chi lavora tanto seduto alla scrivania, si potrebbe pensare ad un poggiapiedi conduttivo, da usare naturalmente a piedi nudi, e realizzato magari proprio con gli elettrodi da elettrostimolazione, in vendita come parti di ricambio anche nei negozi sportivi.
  • In alternativa, se non si possono scoprire i piedi ma si hanno almeno le braccia libere, si può usare un semplice strato in tessuto elettro-conduttivo (in vendita anche in Italia, su internet) attaccato al tavolo nei punti in cui si poggiano normalmente le braccia.
  • Se si lavora al computer, un mouse-pad conduttivo potrebbe essere invece sufficiente; se non si usa il mouse, allora una delle due soluzioni sopra viste.

Per il collegamento di tutti questi dispositivi alla linea di messa a terra, bisogna usare una resistenza da 100kOhm sul cavo che va dal dispositivo alla spina di corrente, collegata solo sul polo centrale (terra); la resistenza, come spiegato anche nell'articolo, evita di prendere la scossa qualunque cosa accada nell'impianto di messa a terra anche se condominiale, ed è più flessibile del fusibile che avrebbe bisogno di essere sempre controllato e subito sostituito in caso di necessità; se si opta comunque per il fusibile, 10mA è il valore raccomandato, e si dovranno anche usare dei portafusibile a filo per il collegamento.

E' appena il caso di ricordare che sfruttare le occasioni in cui si sta all'aperto per collegarsi alla Terra può essere ulteriormente vantaggioso per la possibile produzione di Vitamina D, ma se è per noi importante avere una carica di antiossidanti in più sempre, allora uno dei semplici dispositivi sopra descritti farà al caso nostro.

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